
Si parla di We Can Consulting S.p.A, azienda pluripremiata dalle multinazionali a forte vocazione tecnologica, che opera in big data analytics e business intelligence, specializzata in digitalizzazione di reti vendita e gestione di grandi portafogli clienti, pensa in grande e lo fa con un’innovativa start up a Palo Alto, in California, centro delle avanguardie globali.
“Vogliamo sviluppare algoritmi di machine learning sempre più potenti sfruttando il know-how della Valley” – racconta Federico Bregolato, CEO della società – “L’imperativo per il futuro è internazionalizzarsi, una sfida necessaria in un’economia globale come quella di oggi. La capacità di competere su scala internazionale è fondamentale per il successo di un’impresa”.
Una vera e propria open innovation digitale, che riguarda il concetto di user experience: ciò che cambia è il modo in cui il consumatore finale si avvicina alle aziende, alla ricerca di risposte personalizzate e non di informazioni generiche.
We Can Consulting S.p.A., dopo una repentina scalata del business italiano, che ha chiuso il 2018 con un ricavo di 9.191.013,82 euro, tre milioni in più rispetto all’anno precedente, non ha dubbi: “siamo pronti per ridefinire i nostri paradigmi” – continua il trentunenne Bregolato – “la Silicon Valley è sempre stata il passo successivo, lì infatti, si concentra un ecosistema di start up maturo, iper-competitivo e nel quale sono presenti fondi d’investimento che da soli valgono il Pil di alcune nazioni”.
Nella baia più famosa del mondo essere italiani è motivo d’orgoglio, lo confermano i titolari di ‘Terùn’, ristorante dove sono di casa innovatori del calibro di Larry Page, Tim Cook, Mark Zuckerberg e molti altri.
American Dream, perché nella Silicon Valley se ci metti l’anima, tutto diventa possibile.